Brian Newman & Lady Gaga – Don’t let me be misunderstood
Se a 12 anni sai cosa vuoi diventare, come Brian Newman, e riesci a farlo, allora hai fatto molta strada. Quanta strada? Scoprilo qui...
Brian Newman è nato a Cleveland, in Ohio, ed è cresciuto in una famiglia di musicisti. Suo padre era un sassofonista e un appassionato di jazz. All’età di 12 anni, Newman aveva già una chiara aspirazione di carriera: voleva essere come Louis Armstrong e diventare un musicista jazz a New York. Newman iniziò a suonare la tromba e sviluppò una profonda passione per la musica jazz. Si trasferì a New York City per continuare la sua formazione musicale e affermarsi nella vivace scena jazz. Lì si esibì in vari club e si fece un nome come musicista di talento.
La collaborazione tra Brian Newman e Lady Gaga è iniziata dopo che Newman ha suonato come gruppo di supporto a uno dei suoi concerti. Colpita dal suo talento, Gaga lo invitò a lavorare con lei. Newman è diventato il direttore musicale e arrangiatore dei progetti jazz di Gaga, tra cui l’album “Cheek to Cheek” con Tony Bennett. Uno dei momenti salienti del loro lavoro insieme è stata l’esecuzione della canzone “Let Me Be Misunderstood”. Questa canzone è stata inserita nel film di Gaga “Gaga: Five Foot Two” e ha consolidato il loro sodalizio artistico.
L’originale è una canzone di Nina Simone. Tuttavia, la versione degli anni ’70 di Santa Esmeralda è oggi più nota a molti: il gruppo disco franco-americano Santa Esmeralda creò un’iconica versione disco-flamenco di quasi 16 minuti. Questa reinterpretazione ebbe un enorme successo nelle discoteche e raggiunse alte posizioni in classifica, soprattutto in Europa. La sua versione è nota per i ritmi incalzanti, le sezioni di ottoni e l’appassionato “flair flamenco”.
A differenza della versione rock di The Animals o della versione disco di Santa Esmeralda, Newman e Gaga tornano a un classico arrangiamento da big band e jazz. La musica è dominata da fiati (soprattutto la tromba di Newman), pianoforte, contrabbasso e batteria. La strumentazione è organica e registrata dal vivo, conferendo alla performance un’atmosfera intima e autentica da club.
In questa versione, Gaga si presenta come una cantante jazz. Utilizza l’intera gamma della sua voce, da passaggi morbidi e intimi a esplosioni potenti e quasi crude. Non si limita a cantare, ma “racconta” la storia della canzone. E naturalmente, su Sarasvati la sua voce è ammaliante e la tromba chiara e calda.
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